La Chiesa di S.Eusebio

Il centro parrocchiale è un edificio progettato dall’Architetto Acquati Enzo e ubicato tra la via S. Eusebio 15 e la via Pablo Picasso 2. È un edificio a tre livelli. Nel livello seminterrato ci sono le aule adibite alla catechesi e un piccolo salone con cucina; il livello è provvisto di servizi igienici. Il primo piano nasce come un grande salone che oggi funziona come chiesa; avrebbe dovuto essere il salone degli incontri, una sala polifunzionale. Inoltre si trovano la sacrestia con i servizi, un salone per riunioni e l’ufficio parrocchiale. Nel secondo piano troviamo tre appartamenti: uno attualmente utilizzato dal parroco: un secondo, per una parte adibito a sala stampa e magazzino, e un’altra parte, consistente in una stanza e una cucina, luogo di accoglienza di ospiti; il terzo appartamento è dato in comodato gratuito alla Cooperativa “Farsi Prossimo” per l’accoglienza degli immigrati. Nel 2005 è stato costruito un ascensore per permettere un migliore accesso al secondo piano dove uno degli appartamenti era adibito a casa di accoglienza per familiari di persone ricoverate in ospedale e che, a volte, ospitava disabili. L’abbattimento delle barriere architettoniche è stato pensato dall’architetto Angelo Dugnani come un’occasione per nascondere l’ingombro tecnico dell’ascensore con una torre che desse l’immagine di un campanile. Su di esso non venne poi posizionato l’orologio, ma una meridiana.

L’ INTERNO DEL SALONE – CHIESA

Nel 2006 si riorganizzò il salone-chiesa provvedendo ad abbattere la parete di ingresso e allungando di alcuni metri il salone. La ristrutturazione ha seguito alcuni criteri che ora elenchiamo ed è stata curata nella sua forma estetica dall’architetto Giuseppe Monguzzi di Lissone, che ha dato forma alle idee del parroco pro tempore don Gianbattista Inzoli.
Si voleva in particolare rendere definitiva una disposizione delle persone attorno all’altare nella modalità comunionale, in semicerchio attorno alla mensa. Al centro si trova l’altare e subito dietro il leggio o ambone per la lettura della parola di Dio. Entrambi sono in asse con il crocifisso senza croce e posizionati su due gradini a forma circolare che creano un basamento di pietra calda e forte su cui si posiziona il Tavolo-Altare e il Leggio per la proclamazione della parola di Dio.
Si è creato anche lo spazio per il battistero e lo si è fatto all’ingresso della chiesa creando un ottagono nel quale troviamo il fonte battesimale. La forma ottagonale è la forma classica dei battisteri cristiani, indica il fatto che il Battesimo introduce il cristiano nell’ottavo giorno, il giorno che non termina, il giorno di Cristo Risorto. La collocazione in fondo alla chiesa, all’ingresso, è richiesta dal simbolismo della celebrazione dei battesimi ed è aiutata anche dalla collocazione sul battistero di una telecamera che proietta le immagini del battesimo sulla parte libera al fianco del piccolo abside. Questo permette a chi partecipa alla celebrazione di vedere bene senza spostarsi dal posto.
Si è voluto creare anche un angolo più riservato per la riconciliazione collocandolo simmetricamente al battistero. La penitenza veniva chiamata in antichità “secondo battesimo” ed è ancora il sacramento che ci restituisce la Grazia battesimale persa con il peccato.
La parete terminale della chiesa è tutta a vetri. Questo crea un dialogo tra dentro e fuori la chiesa. Mentre ci si avvicina gli occhi invitano il cuore a prepararsi all’incontro… e mentre si celebra o mentre si esce si è aiutati ad accorgersi che c’è un mondo che attende e per il quale si celebra l’Eucarestia.
I cartelli e i manifesti sono collocati in un luogo a parte, davanti alla chiesa per non distrarre chi entra che deve custodire il silenzio e prepararsi , mentre giunge alla soglia, all’incontro con il Signore nella Comunità e nei Sacramenti.
La vecchia via crucis è collocata su grate in ferro battuto su una calda tavola di rovere e anche tutti gli arredi liturgici sono in ferro battuto realizzati da Cesare Soloni.
L’icona di Maria , posizionata sulla parete di sinistra è la riproduzione della “Madonna del latte di sant’Eusebio”.
Nel piccolo abside, creato per dare un po’ di movimento , si sono posizionati il tabernacolo mettendolo nella posizione occupato nell’abside della chiesetta mentre al centro è stato posizionato il bel Cristo bronzeo dell’artista Eros Pellini (1909-1993) e dono della signora Cattaneo Maria Luigia.

Nel 2009 vengono realizzati i mosaici di Rupnik: entrando alla destra viene rappresentato “Filippo coi Greci” (Gv ) mentre alla destra il “buon Samaritano (Lc ). Anche l’abside viene decorato con mosaici, dando alla chiesa una bellezza che fa desiderare l’incontro con il Signore nella preghiera personale e comunitaria.
Nel 2014 il parroco pro tempore don Luciano Garlappi fa collocare nel luogo previsto un nuovo tabernacolo realizzato dal taller di Rupnik e offerto in memoria di Ernesto Malvestiti. Inoltre valuta conveniente invertire le posizioni dell’altare e dell’ambone in modo che l’altare risultasse maggiormente alla vista di tutti e la proclamazione della Parola di Dio risuonasse al centro dell’assemblea.
Nel 2015 la immagine dell’immagine della “Madonna del Latte” viene sostituita con una di maggior grandezza, adatta alla cornice in legno che anticamente contornava l’affresco della chiesetta di S. Eusebio e che era custodito nella sacrestia della stessa, dando così risalto all’immagine di devozione popolare e alla fede degli “antichi” espressa nell’arte.
Nel 2018 viene rifatta la facciata nella chiesa parrocchiale in quanto filtrazioni di acqua stavano danneggiando le pareti interne del luogo penitenziale e il tetto del portico del sagrato.
Nel 2019 in occasione del 40º di creazione della Parrocchia (7 ottobre 1979) viene rimodellato il presbiterio e posti i poli liturgici (ambone, altare e sede) in marmo, così da poter procedere alla dedicazione della chiesa parrocchiale e alla consacrazione dell’altare. La chiesa viene dedicata ai santi Paolo VI, papa, e Oscar Romero, vescovo e martire.

 

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